ALTRI INCIPIT (Tommaso Landolfi)

Or ora tentavo di procurarmi una bottiglia di vermouth, ma tutte le botteghe erano ancora chiuse. Stavo incerto all’angolo di una strada (e a al gelo della riviera), quando per compenso del mio scoramento è passata di corsa una fanciulla; una scolara con libri, che certo s’affrettava alla fermata del filobus. Poiché avevano già spento le luci, ed era quasi buio, e lei correva senza rumore, è sorta dal fondo della strada come dal nulla. Una giovinetta che corre! Questa nel suo moto scopriva le gambe ben più in su del ginocchio, e la sua leggerezza era mirabile; a parte gli animali corridori di professione, così corrono soltanto i cani e i passeri, parendo respinti e come ballottati dalla terra. Il passaggio a livello era chiuso, ha dovuto passare sotto le sbarre: mettendo con ciò in valore tutto il meglio di sé, ma in una sequenza tanto rapida, che ogni attittudine era immediatamente scancellata e bruciata dalla seguente, con effetto di capogiro o di sogno. Donde viene viene loro quella meravigliosa coerenza di movimenti, quell’accorgliersi e convenire di forme, come mai non capita loro di scosciarsi sgraziatamente, di spampanarsi? Appenna di là, poi, ha rispiccato la corsa ed è dileguata. Why the fly flied? Because the spider spied her.
“Vario è l’istesso error ne’gradi vari / E sol l’egualità giusta è co’pari”

 

Tommaso Landolfi, Des mois, Adelphi, 2016

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