Gioco a palla con altri bambini nel piazzale su cui si affaccia la casa. Dietro i vetri polverosi delle tante finestre spiccano i candidi volti delle ragazze che ci guardano. Quando Qualcuno da un calcio volutamente maldestro alla palla e questa, dopo una parabola quasi perfetta, finisce ineluttabilmente dentro uno dei balconi, uno di noi, – di solito il più giovane – corre più veloce che può verso il pettoruto portone d’ingresso della casa, bussa con mano pesante e questo, un solo attimo dopo, si apre per richiudersi alle sue spalle non appena oltrepassa la soglia…
(L’OCCHIAIA. 20.) di Elio Coniglio
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