VERNISAGE

è da ieri che ti ammiro op in foto tra  hitchcock e  duchamp
che metto un disco nel giradischi per te che lo dimentico che poi mi ricordo che gira che sono fuori
che meglio un cd che ricomincia che ti fa da disc jockey che te lo godi a caso come si dice random che ancora meglio lo smartphone che me lo sento e me lo vedo e me lo scrivo me lo navigo e fotografo e video e ti telefono che è da ieri che ti ammiro in questa foto tra vertigo e anémic cinéma soddisfatta slanciata mezzo tacco davanti l’opera che non ha scritte ma che tu si che ci sei figura intera e seria op
che dico voce bassa e ferma “come si dice in francese : Hai bisogno di un taxi per tornare a casa? ”
e ti seguo col g.p.s. da mappa in strada senza drone che ti vedo e mi rispondi con whatsApp che il tassista non ti fa fumare nemmeno l’elettronica e ti scrivo che l’elettronica te la fumi qui a casa da me che te la carico e accendo e te la gusti con bach il disco che ti piace
che io mi guardo le app orologio meteo video il traduttore che mi trastullo in francese che mi dici che op sta per optical che non c’entra con app e se quello che vedi non è strano è fake
che mi rivedo e mi risento mi rileggo i propositi a vite e cera persa
che ti aspetto wireless con il bluetooth che cosi te li senti pure tu i marranzani napoletani  i tamburelli soddisfatta slacciata che però lo so è meglio bach che appena arrivi ti tallona a fare e  sfare quello che ti pare e en passant mi dici: che ti piacciono le mie scarpe?

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