SIFONOFORO 17

nel parco nessun pasto.
guardare oltre. essere inarrestabilmente cimice.
provo a masticare grandi foglie morbide che una inafferrabile presenza femminile mi lascia sulla scrivania. in un angolo dalla parte della finestra che da sul parco. hanno un sapore denso dolciastro di miele incompiuto. il piacere che provo a masticarle e a inghiottirle è così forte che mi ammolla le ossa.
ma presto ho figura di straccio pericoloso. cerco di calibrare un tiro mortale contro la vivandiera.
vedo in fondo al viottolo una ragazza sconosciuta snella alta viso sottile occhi immensi veste leggera senza pieghe corta che sta pensando di aggredirmi.
mi avvicino pensando di dover fare un lungo discorso su aurelio alla polizia locale.

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