RITORNO (Capitolo Settimo)

I periti non ostacolano il trasbordo sul traghetto per Ge. Le balle possono viaggiare senza documenti, senza storie. A destinazione giungono pagine bianche con macchie informali, rotolate nel tempo tra i pub di portapalazzo, del papireto, di portella.

Pamela esce dal bagno.

Un’altra sera cala sulla capigliatura dell’uomo riverso sul tavolo. Resistono a basso consumo le colline azzurre, si sciolgono le lacrime di glicerina dopo un inverno anticipato, in attesa di un successivo consolidamento che garantisca sviluppo territoriale, certezze di scambio.
Anche i più resistenti mangiacarta provano a rivendere i loro storybord.
La luce modifica i lineamenti prima, percorre le budella, alla ricerca di riflessi inespressi, caratteri in ombra, per stabilizzarsi in un comodo inghiottitoio. Da lì partono note stonate, senza, appartenenze in quota, canzoni cantate, preghiere di non essere trovati.
Apo, recandosi al lavoro, pensa di proporre ad alcuni protagonisti di questa storia recentissime escavazioni in montagna, sperlinga-primacasa, naturalmente con aggiornamenti a. Nullo l’impatto ambientale.

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