Affondo la lingua nella dolce galassia della ricotta, assaporo la smeraldina granella di pistacchio e l’arancia candita zuccherolucente poste alle due estremità, faccio crepitare fra i denti le tenebrose scaglie di cioccolato infrattate nella crema, mi accendo delle fragranze sprigionate da quella celeste mistura e infine addento la crosta che oppone una debole dignitosa resistenza al morso ma subito dopo si sbriciola in miriade di grani saporosi che, in assetto di stelle croccanti, lisciano il palato confusi e ben vivi in tutto quello spumoso biancore.
IN ASSETTO DI STELLE CROCCANTI
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