il punto morto 2

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si comunicare è emettere segnali
ora l’emissione in gran parte evapora
ogni segnale la giubila
ogni segno la perfora

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ciò che nelle incertezze esteriori di tale modificazione ha po­tuto trovare rifugio negli spazi della clandestinità è quanto mi ha (eccitato e) preceduto all’arrivo nel punto morto
oggi ogni clandestinità è titolo privilegiato di legittimità
muggire è indizio di normalità
parlare (scrivere) è lamentare un ritardo
l’aspetto su­perficiale di un fenomeno entro cui si accomunano poesia nova e scolastica medievale può disorientare
ma il punto morto ha (tra l’altro) due caratteristiche altamente commestibili – a) la struttura della sua superficie è identica alla struttura del suo spaccato – b) esso contiene allo stesso titolo tanto ciò che esiste quanto ciò che non esiste
archeologia e tecnologia d’avanguardia continuano l’una nell’altra con l’identico ‘spirito’ con cui continuano l’uno nel­l’altro kriwet e moravia
non esiste più la cosa (che pure c’è)
esi­ste ciò che la cosa fa (che pure non c’è)
la cosa che esiste non c’è (eppure fa)
ciò che la cosa è/fa/non ecc ecc

il rumore è forte
il corpo è forte

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ieri si trattava di arrotondare un progetto spremere dallo spazio fisico un’accelerazione più radi­cale attingere ad un diverso livello di moto
proliferavano vettori lineari con energia stabile garantita da interruzioni dinamiche
il mondo e il modo dell’uomo sperimentavano gli errori della possibilità
respiravano un’ininterrotta paralisi

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