CHI MUORE AMA TACERE (3)

Ci fu qualcosa di impronunciabile nell’epoca che ne seguì, del tipo partecipare all’emancipazione di Maddalena penitente. Nel lastrarmi da una parte all’altra, monitorare radiologicamente ogni possibile rigenerazione. Avevo fatto una scelta di malattia chiedendo ai sogni di rigenerarmi, chiedendo alla corte di leoni, elefanti, cani e pesci di chiarirmi l’antipodo dell’infinito e l’antidoto al grado zero del tuo midollo. Morfologicamente inglobai un muro portante nelle mie carni, lo assimilai per darmi uno spazio che, diversamente, sarebbe stato nient’altro che una conclusione – puramente – sensoriale. Ma le razze si chinavano solo al cibo e mi ignorarono. E qualcuno disse “chi muore ama tacere” e io lo ripetei a loro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

IN GARAGE
Grazie a certe palpebre artificiali che mi hanno impiantato, posso non vedere quello che gli altri vedono. In garage ho Read more.
INNESTI
Erano all’incirca gli anni ottanta e avevamo appena finito di piantare l’ultimo filare di fenicotteri. In meno di un mese Read more.
LE POLTRONE CHE INDOSSAVO PER DORMIRE
le poltrone che indossavo per dormire per fare finta di essere grande dovevano sembrare un po’ infantili all’epoca. ho sognato Read more.
Accampamento 2 – La rendicontazione
Non capita spesso, soltanto forse alla località fornaci, di vedere la stalla illuminata, dove la strada va in doppia curva Read more.
46
Vedi come tutto ha fine? Cadere dal respiro – a metà lungo un viale, le rose di maggio l’attimo imperfetto Read more.
da I GIORNI QUANTI (61)
Tre ragazze al mare. Saranno due ma io, confusamente, ne conto tre. Tre ragazze che stamattina sono partite per il Read more.
MEZZA ESTATE
quando a inizio estate il corpo malato del mondo esala odore d’acqua sfatta il cimitero è il luogo migliore per Read more.
STASERA A CENA 07/ —.; 051
Senza capelli ti ho rivista e senza labbra   Verso Berlino andavi, Read more.
I Rabbini di Oria e non soltanto (Rabbi Shelomoh)
Di Rabbi Shelomoh che passò la lunga sua vecchiaia coi piedi sepolti nella terra siccitosa d’un antichissimo oliveto. Radici gli Read more.