CANTICI DELLO STAGNAIO VIII

Chiudo un occhio – sputacchio.

Me la rido di me – così imparo.

Ecco qui l’ennesima domenica,

noiosa come una guida pratica.

Nell’acquaio le posate parlottano

di pioggia di carrozze e di conventi.

A che servono la schiuma e le bugie?

A che servono le pagaie?

Io sono uno scontrino dimenticato

dentro la borsetta della provincia.

Un dito di vino. Un piede addormentato.

Un confetto posato

tra un fiore appassito e un topo in trappola.

 

(da SESCION – 7 siciliani – I Quaderni del Battello Ebbro, Macerata, 2013)

 

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