da il karmelo (1976) (definizione del colonizzato)

così, essendo un animalaccio periferico, non essendo quo­tato in borsa, essendo ar­mato di unghie ben tagliate ma non tassate. avendo l’occhio frazionato e la scelta multipla, non avendo alcuna passione per il contatto ed essendo eminen­temente col­loquiale, essendo un tantino sudato nelle parti che sudano, e quindi geloso delle me­desime, essendo a volte aeriforme ma abituato al chiuso, alla densità del chiuso, non potendo così scappare e neppure pensandoci, essendo sem­pre pronto, una comoda prontezza, avendo mani mobili leg­gere estensibili vigorose come dovrebbero essere secondo certi intenditori le ali della fregata, ed essendo di panico svelto, essendo senza mestiere ma specializzato in diversi e non irrilevanti settori della pratica proiettiva, essendo so­pratutto qui invece di essere la ed essendoci tanti altri ad­dobbati in maniera assai più precaria della mia, avendo l’hobby dell’aristocrazia della massa in forma di snobismo, agito dal disprezzo individuale, che è eredità li­neare della periferia verso la periferia, che significa chiudere quello che va chiuso, definire la definizione, non sottrarsi mai alla somma alla divisione alla moltiplicazione alla ra­dice all’in­dice, mancando di accortezza di gratitudine di nostalgia, esercitan­domi ad essere e dunque avendo un debole speciale per la complicazione per l’im­pazienza per la smemoratezza, ed essendo ancora qualche altra matrice che non mi con­sentono in questo momento di dirvi ma che vi dirò, perché so che debbo dirvi tutto: mi tocca un magazzino di espres­sioni avariate, con cui devo essere delicato e nello stesso tempo deciso e preciso, non posso permettermi giochi spre­chi sfizi. forse rendo meglio la condizione se dico che essendomi im­battuto nel mondo e avendo chiesto al mondo un mondo per trovare il mondo in cui mi sono imbattuto: il mondo mi ha spedito una piccola manciata di piramidi.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

LE MOLTE PIANTE
Jebnoun Ben Azouz ha tre vite: una è la vita di Aida Rachida, una, la vita di Radia Ben Abdallah, Read more.
STANZA 227
mia madre vuole le sue foto di carta sul telefonino. mi dice, vorrei guardarle spesso. prendile dal cassetto e sistemale Read more.
da I GIORNI QUANTI (64)
Già,dice, con questo caldo, sicuramente il pomeriggio me lo lascio libero. Sennò sua maglie comincerebbe ad avere qualche dubbio, scherzo. Read more.
SCAFFALE 109 – 170101
Rallegrati/ Ridi (almeno sforzati) L’occidente è solitudine individuale (non sono famiglia, non sono “clan”) Esclusività dell’individuo L’occidente pone il soggetto Read more.
N.6
il letto è comodo e spazioso, nessuno mi cerca a quest’ora né altrimenti, i corvi cantano sull’albero il sole è Read more.
PAGINA BIANCA 28
Egli fa le pulizie 4 (già poesia dell’ultraquotidiano)   ascoltando depeche mode 1   scopando 3 stanze polvere ovunque / Read more.
IL VESTITO BIZANTINO – 32
Connubio di sillabe gridare Adescati dalla nube in via di sangue Guerriero esangue ormai rimanere. In dacia viveva Boris il Read more.
Ermete Rosenthal
Rosenthal (1888 – 1953) fu per la maggior parte della sua vita ingegnere navale. Già quarantenne gli capitò di assistere Read more.