DUE PAROLE SUL MEETING AMBIENTALE (1)

Sala convegni stipata all’inverosimile, migliaia di poltroncine con giovani appollaiati di ogni latitudine, sesso, estrazione razziale, mutazione genetica. Dalle gallerie grida di festa con lanci di stelle filanti e coriandoli, suoni di trombette. In platea una selva di bandierine si agita formando un flusso ondeggiante dai colori brillanti.

Illuminato dai riflettori sale sul palco MacLoss. Il suo corpo sottile fruscia in una tutina verde fluo, mentre le braccia gli si spalancano in un abbraccio ideale. “Respirate, gente, respirate. Guardate, è semplice: si tira su l’aria col naso, la si fa circolare attraverso il corpo e dopo la si butta fuori, esattamente come si farebbe con qualcuno che ci è servito nella vita ma poi ha smesso di esserci utile, e così ce ne siamo sbarazzati.”

La sua voce si diffonde dagli altoparlanti morbida e ipnotica. “Noto con piacere che all’appello di questo meeting ambientale avete risposto tutti…”

I riflettori si spostano sulla folla disegnando cerchi di luce sulle teste dei partecipanti. Ci sono i delicati adolescenti dei territori della Carne Torta, coi becchi di passero abbassati sul mento; quelli acidi delle regioni dei Ghiacci Rossi; quelli delle pianure di Nede; ci sono perfino gli albini delle Terre Acriliche, abituati a spostarsi a banchi come sardine.

“Cosa si dice in questi casi? Che vi dimostrerete costruttivi e maturi? Sì, certo, l’etichetta lo impone. Però cos’altro?… cos’altro?” Gli occhi grigi di MacLoss lampeggiano da una parte all’altra della sala. “Voglio che sappiate che la forma del futuro che uscirà da qui avrà i vostri cromosomi. Siete voi il prodotto ultimo e fecondo del cambiamento che sta ýDç#� 4ÒòÒ^ “¬0©±W{[k& *bë üÍLz›˜Õ#¿#i£Ë× Ë#e ™#5 nonostante sia già in corso ##gæø {‘Ãã¸# †°Ê)fÂ# =îSú¹w_; #tp in fondo ai vostri cuori. 3‹Ø#„T BH‡ Ñ&@H …Ũ#êRQå‘#— û#r}Žr} AúN# Âhy#Û Ñ7Û<#Ò il pianeta vi ringrazierà. D’altronde, in tale direzione, già le generazioni precedenti hanno pagato †Û6 y›@®SK 6ùdH”Ïöä# ©ePÆ ‰\»iÒêð pesanti tributi jH`#œ¬‰ ‚„# î#Ò¿Æb# Ú‘ám� #ôBUøB ZâS#O in termini di trasformazione 7ƒÞ# G¯#6 ´äözG ¥# ==ü¦Pç ä2a£¾ con simbiosi inquinanti a largo spettro. âã#Ò�LYÌ’« M#Æ¿ ¢ ›ªcé²#> zz·Í÷#ˆ#4 ®ÚÍV° nella prospettiva di una ricerca selettiva a livelli globali, perché solo così sarà possibile restituire l’equilibrio alla natu‘ï½ pÏ%#u #’gq a partire da questo palco. Il momento di agire è adesso. Ma vedo che voi queste cose già le sapete. Me lo dimostra il vostro entusiasmo che mi sento di paragonare a quello che dovevano avere i sacerdoti dell’antichità alla vigilia di un rito propiziatorio. Sappiate che allora come oggi si continua a praticare la stessa politica, quella dei sacrifici. In questo senso la Storia non ha subito metamorfosi ambientali. Infatti, allora come oggi, che si tratti di sacrifici umani o animali, agli occhi degli Dei c’était la même chose. So che si tratta di parole forti, ma sono altresì convinto che la fortuna aiuti agli audaci o qualcosa di simile. Siete dunque pronti a accettare la sfida?”

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