MIO PADRE MI RACCONTAVA LE FAVOLE E CI CREDEVAMO INSIEME

mio padre mi raccontava le favole e ci credevamo insieme. da piccolo notai che aveva la stessa calligrafia di babbo natale, e cioè tratti fatti a penna su cui si distinguevano alcune lettere come le varie montagne sul rigo dell’orizzonte. un dicembre che ero triste di rabbia gettai nel camino la mia letterina per babbo natale, e guardavo il fuoco che la rosicchiava ai margini ma non voleva debordare perché anche lui pensava a suo figlio e si era commosso. quando lei stracciò le lettere che le avevo inviato non riuscii a dire niente perché, come a mio padre, mi si era chiusa tutta la bocca all’ingiù. comunque è vero che fu anche colpa mia perché le avevo scritte a penna e lei non poteva cancellarle, quindi non aveva potuto fare altrimenti, con le sue mani come il fuoco. quella fu la prima volta che lei si uccise per farmi soffrire, perché, scrivendo di lei, le lettere erano diventate il suo corpo come l’ostia della prima comunione.

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