VOCI DI QUARTIERE

Dice la vicina sente le grida di litigi furiosi, la notte. Io, per parte mia, nego recisamente qualsiasi addebito. Del resto son sordomuto dalla nascita. Sono anche un po’ cieco. Cammino su una zampina sola – lo posso fare perché c’è il corrimano tra la mia stanzetta e il bagno, tra la mia stanzetta e il frigorifero. L’unico modo che ho di dispiegare le ali nere è attendere la notte, sulla terrazza di sopra – sul tetto. Il problema è che abito di fronte al carcere: i secondini fanno il tiro al piccione.
A volte attingono il mio corpicino.
E muoio.
E poi marcisco, come tutti.
E puzzo come solo i morti.

Buone Feste.

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