DESTINO VENEZIA

Annaconsuelo si accoccola in una buccia di mandarancia, canta con le dita, non conosce l’Alcazar, dorme in cima a una scala a pioli. La vedo che sale in un taxi di polvere per l’aeropuerto de Sevilla con destino Venezia. Il suo straparlare mi avvolge di spine. Prima del decollo liberarsi dei liquidi, sangue bile urine creme profumi catrami. Le sue sono parablas di salvataggio. Recarsi all’imbarco, al destino.

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