SULLE RIVE DEL TONTO (31)

A solo una manciata di minuti da Tà e Francesco, entrambi in sella a una potente enduro che, come la “cinquantamila” non vuol saperne d’avviarsi, slalomeggio indisturbato sull’asfalto sdrucciolevole di questa strada da sempre in rotta con ogni mia certezza. Di tanto in tanto, nei brevi rettilinei tra un tornante e l’altro, con l’insensata mulaggine di chi non non vuole rassegnarsi, allontano il piede dal pedale del freno e ingrano la seconda… la “cinquantamila” traballa, strattona il paesaggio… il motore urla un rancoroso vahuuuh di petto ma non si avvia… E, immancabilmente, non appena il cofano azzurro cielo riemerge dal nuvolone di gas di scarico odorosi di idrocarburi incombusti, gli uomini in velluto nero dritti a capo chino sul ciglio della strada in attesa di Qualcuno o di Qualcosa che tarda a passare, fanno sfarfallare nell’aria le coppole strette dalle loro mani, un solo attimo prima, abbandonate lungo fianchi, ora, ossequiosamente offerti…

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