Ci fu qualcosa di abbagliante nella dispersione semitica della volontà. Mi impegnavo a comporre una granita fresca usando briciole di pane, ma tutto mi risultava un ossimoro, poiché i miei agrumi e le zagare danzanti si erano tradotti in manierismo per tutti i tuoi futuri dessert. Migravo anch’io, a mio modo. Avevo una coda limacciosa di festa, la indossavo nelle sere in cui i palmizi s’azzuffavano nel vento e i locali notturni si riempivano di ciglia. Tutti sembravamo monetine tintinnanti, vaniglie meticce di menta eravamo, e tutto poteva andare bene. A parte l’impercettibile grinza del ritorno, quella del primo sonno, quel soffocarsi lo starnuto nello stomaco, quella cecitudine improvvisa che ci lascia inciso negli occhi il paradiso, come fosse l’unica parola imparata in tutto il tempo vissuto.
CHI MUORE AMA TACERE (5)
LIMPIEZA
14 Maggio 2024
Limpieza, disse Lourdes e si allagò di petto in un respiro. L’acquitrino ferveva di vita – un reflusso di girini, Read more.
SOFFIA
14 Maggio 2024
Acqua naturale. Temperatura ambiente. Un bicchiere per favore, di plastica biodegradabile. Questo non puzza. Preferibilmente non sporco. Grazie. Uno sguardo Read more.
i. centripeti.
14 Maggio 2024
forza lavoro fanghi] termali l’indaco a catalogo le parti d’India che non combaciano virgolettate perdono a goccia a ristagno Irene Read more.
MI INCHINO AL MARCIAPIEDI
13 Maggio 2024
mi inchino al marciapiede che sta tra le plissettature delle corde vocali. sono un mostro: le mie mani sono sedotte Read more.
SABATO
13 Maggio 2024
Oggi che è sabato Annastefanella non esiste. È andata dal parrucchiere a farsi bionda, poi è passata dal fidanzato ed Read more.
SALTIMBANCHI NEVROTICI
13 Maggio 2024
La spossatezza di questo inverno ipocondriaco mi ha prosciugato tutti gli umori di corteccia quelli che si respirano nelle notti Read more.