La catena delle dipendenze è enormemente più lunga di quanto si possa pensare, si estende in connessioni inimmaginabili e in reticoli e labirinti dove è impossibile scorgere inizio e fine. Ricordate: impossibile scorgerne inizio e fine. Ma dipendere dagli altri, ammettiamolo, non è poi tanto terribile: nell’attimo in cui viene meno il sostegno si conquista il diritto di protestare. Comodo no? Contro chi si lamenta, infatti, contro cosa, chi è vittima della propria autosufficienza? Contro nessuno. Noi invece abbiamo la società in subbuglio, popoli che borbottano, generazioni che si ribellano. Ma contro chi?
“Contro cosa?” di Gaetano Altopiano
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