15/11

Buona o non buona, la mia arte è la ricostruzione di me

Avete il diavolo in corpo, Maestà

Macchè…

Camminiamo storditi nella pioggia (dubbiosi di esistere)

Rabbrividendo (il mio regno per un cappotto)

Contro chi urlare le nostre ridicole umiliazioni

(calcandosi il cappello come una corona)

In questo luogo il cervello si gela (e il cuore)

Perché non ho un cappotto

Si invecchia per l’idea stessa che si ha della vecchiaia

(accendendo la radio)

Confort dinamici, i transponder saranno ovunque

Con i led cambierà tutto, niente più filamenti incandescenti

Notte buia e tempestosa (il senso avventuroso)

Qui fa un bel calduccio (Angulus)

(si addormenta e sogna)

Una tigre, una vergine seduta presso un pioppo, un corvo vola basso, arriverà lo sposo (?)

La mia mente vede e il mio cuore se ne sta allegro per conto suo

L’arte produce pezzi di mondo in cui abitare

La realtà è sempre più radicale delle ipotesi più radicali

Buio tutto il giorno (la nostra agitazione, la nostra immobilità)

Leggiamo Brecht

Non riceviamo notizie

L’inverno sarà lunghissimo

Cosa ci darà la forza per resistere, Galileo

La purezza, maestà, funzionerà, vedrete

Non c’è tempo e non c’è gloria

L’arte mi ha tolto energie mentali, forza fisica e non abbiamo un soldo, Galileo

Ma state piangendo, Maestà

Chi, io, no, mai, forse, mhm, che dici, è assurdo

Cos’è il pensiero

Ronzio cerebrale, flusso transmentale, pulviscolo elettromagnetico

Senso dell’universo, infinito gioco del linguaggio

(siamo le sole creature ad avere un linguaggio complicato?)

Rimandi/ Contatti/ Ispirazioni/ Selezioni/ Memorie/ Dimenticanze

Pensavo che pensare è un po’ come prepararsi a morire

Come organismi siamo destinati a una fine irreversibile

Vicina o lontana ma comunque certa

Diversamente dai meccanismi o supplementi tecnici

Mi segui, galileo

Venite a letto, Maestà (è stata una giornata orribile), calmatevi

Questo vostro continuo andar su e giù, questo blaterare, mi agita, perché fate così

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