Gaetano Testa, Disegno
Gaetano Testa, Disegno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pippo Zimmardi, “cose”
Il cucchiaio nell’orecchio

 

 

 

(L’OCCHIAIA. 33.)

Di punto in bianco la donna si ferma sotto l’oleandro fiorito, alza gli occhi e sceglie, tra i tanti, un fiorellino rosa. Benché non più giovanissima, si solleva con grazia sulle punte dei piedi, allunga una mano e, ruotandola delicatamente prima verso destra, poi verso sinistra, lo stacca dal ramo. …

LO SCAPPATO – 2 (a Barbara Ottaviani)

Il dolore scende sottacqua. Ti tuffi sicuro dentro la maschera. Adesso non senti i contorni elastici del mare né i suoi muscoli. La carne imbalsamata dall’acqua. Solo le ossa, sensibili alle palpebre di un caffé al vetro o al quartetto opera 105 numero 1 di Franz.

I RESPINGENTI

Per questo viviamo giorni impossibili. Proprio per questo. Siamo reagenti che non reagiscono. Fuggitivi che non fuggono. Soccombenti che non soccombono. E da che mondo è mondo, da ragazzini si andava dall’arciduca nostro zio in inverno. E eravamo tutti femminucce, Marie-Marie ci chiamavamo, anche noi maschi. “Bin gar keine Russin, …

LO SCAPPATO

Dove sarò scappato. In metropolitana fuggendo il bigliettaio. Ci saranno 200 figurine mie. In cartone animato. 200 sagome mie, occupanti i posti Palermo Centrale-Imperatore Federico. In un orario impossibile da dirsi. Il biglietto? No, non lo voglio. Per carità. No, sia lodato Gesù Cristo, sono venti centesimi, il posto è …

QUANDO IL CRITICO CCIA’ RAGGIONE

Quando il critico – categoria letteraria civilmente estinta e sostituita dalla civilmente arciletteraria categoria del lettore estinto –  vuole affogare un poeta, lo affoga, sfogliando per lui il fiore dei suoi versi: “Ermafrodito baciò le sue labbra allo specchio / In un quadro profondo? Nerastro appare rosea. biaccosa la carne …

NOTTURNO N22

Le volte in cui l’estensione di un braccio dovesse concludersi con una protesi armata ci misuriamo con la paura. Un problema che riguarda vittima e carnefice. Alle 00:07,47, all’altezza di via Giafar, linea notturna N22, il ragazzo gli punta contro una lametta. Dammi i soldi, gli dice. L’istinto prevede una …

SEDUTI COME DUE ALLOCCHI AL BARBELVEDERE DI SANTO STEFANO

Seduti come due allocchi al barbelvedere di Santo Stefano di Camastra, osserviamo, traverso due negroni sbagliati alla puntemmes, il panorama allocco che anche quelli del paese (chiamatela città) di Taormina stanno pervedendo uguale. Cerchiamo con l’occhio cannocchio un acquascooter della polizia costiera, un cecchino postato sulla piramide di Presti, una …

MUTAZIONI 2

Continuo a non avere voglia di scrivere. Ma desiderio e consapevolezza rimangono dei sinonimi, mio malgrado, anche a distanza di quattro giorni o di quattro secoli: i due significati non si modificano come la carne, incessantemente. Durano. Ci pervadono. Ci costringono a misurarci con loro. Questo perciò mi inchioda alle …