da OSPIZIO DI ADDIO – n.16

Malia di malia uscire di tana Quando il vento trasporta le spore Per fecondare la meraviglia Dell’oasi vermiglia. Tu, amore, mi fosti solo ventaglio, La carneficina del secolo ristagna Sotto le galassie di sassi e fruste. Atroci velleità le cosce del tempo Prodotto d’odissea campare A pieno titolo sotto un …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.15

Ho asfodeli per collana e orecchini Eppure non mi decidono a morire. Nella toppa di casa vado a stento Mi oscura la nebbia l’erba voglio Così con cura mi abbraccio bambina. Ho la fine del conto vado via Girandola fatale stento unico Finalmente stanato il sangue.

da OSPIZIO DI ADDIO – n.14

La mimosa appassita Si è oscurata, Sangue grumo il passaporto Passato remoto di sé Che qui fa da paraurti Inutile. Compleanno di catastrofe Aggiungere una strofa alla poesia Lago silvestre gatto abbandonato. Paccottiglia di sguardo il panorama Ramingo, goliardia quando si nasce Urlando. Ora è morta la luna Sillabata nel …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.13

Al vuoto della casa Mi battezzo anemica Scorta del falso stato. Fu la gemella la meglio Gioventù del lupo docile Lesina di poi quando Ne svenni. Ora l’atroce Saggio inventa lo strascico Di restare arresa darsena. Imploro le catene di marzapane Per eruttare morta.

da OSPIZIO DI ADDIO – n.12

Ha le mani da gallina ché spudorata La perdita del tempo la brevetta salma Mansione inutile per chiunque Ennesima non ultima zattera affondata. Affoga lo stolto lunatico Queste stoltezze gratis all’affanno Al faccendiere scaltro trono in barzelletta. Miraggi di diaspore le lucciole Van via a stretto giro d’enigma Maree di …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.11

Svenderò l’ora inquieta La strofetta che resta ai moribondi Basata sul cancello sbarrato. Avaria la flaccida diagnosi È morire che avventa l’unghia. Tanto bracalone l’eremo ferale. Lacrime di sortilegio esser Stata figlia di pazienze nulle Frodi le elemosine fin da sùbito. Le grotte avvengono padrone pessime Scismatiche le rotte di …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.10

Le ruspe del passato l’autentico Tic l’attesa di scomparire Tutta ritta sull’attenti. Topi e destini frantumano Chiunque tocchi con mano La rondine mortale pressata Al suolo. Figlio di solo enigma Chiederti perdono nel dono Che qualcuno riconosce Allo scempio di nascere. L’amarezza del duolo Ometta la tetra staffetta L’origine nuda …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.8

Anche il pendolo si è reso fuggiasco Ginnica falena al fronte La trincea svenante i corpi scoloriti Nel Mozart magnum Preludio di dio le avvisaglie. Allerta sul pendio di lasciare Resta la donna sciabola di bambola Etere l’azzurro di abachi ciechi. Guerriglie di fati l’obolo La rissa botanica del balcone …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.6

Mendace palafitta resistere Sul perno nullo d’offesa. Tenace aurora sperdere i passi Poter volare in mano all’angelo. La luce che ti frantuma Eletta effige del solatio Vuoto in paradiso.