da OSPIZIO DI ADDIO – n.27

Piange al sole, L’anima sconforta Sola consuetudine, breviario. Smacco la sillaba che viene Per la poesia il concerto Consorte di te che sei semantico Dio mio amore che non sai. Le nullaggini del ladro scimunito Montano a valanga. Crisi mistica La casa a tatuaggio ormai che resta Stanza malsana la …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.26

Ho il cuore trafugato da ampolle Di malaffare. Guarda e ride La filastrocca del traditore. Incubatrice l’alta finestra Attende il prossimo suicida. Svenuto il corpo che trattiene L’anima Si fa seppellire vivo senza respiro. Parlotta l’agonia la lotta a spiro Per ritrovare il varo della nascita Scissa ormai per sempre.

da OSPIZIO DI ADDIO – n.24

L’andarsene del tarlo di morire Giochi in bellezza la giostra di prima Quando qualcuno d’indicibile mi amava Contro il pastrano ghiacciato. L’ordigno fuori guerra mi precipitò Dannata lo stesso senza pace Né scivoli di bimbi di sorriso. Morirono le porcellane della nonna Senza resine rimasero gli abeti Ebeti le lune …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.22

È passato il tempo Polipo di nero seppia Mio strattonato scempio. È vergogna la rotta di non Averne. Despota la sponda Del dettato fatuo. Fantasma lirico qui l’attesa Di elemosine su tutto Dato verdetto panico. Così la marea lunare Attanaglia resistenza Paglia marcia il letto. Brucia il diniego di essere …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.21

Spararsi sotto rondini in festa È la cornucopia della gestapo Perpetua. Oh corpo nudo il Trastullo nudo domestico di sabbie Abietti sassi rantolanti gole Sotto i tetti delle prigioni. Agostano il silenzio velenoso Per chi resta a terra tra palazzoni Ignoranti di tutti i fati. Eri bambina e già soffrivi …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.20

Voglio morire sul sillabario d’àncora Ancora analfabeta nonostante Le fasi delle ronde ebbero costrutto. Le notti scorse scoprii l’eleganza Delle zattere infiorate per festeggiare Le ciotole benigne delle acque limpide. L’alfabeto ginnico dei poeti Doni equoree le strofe Le festività soppresse della luna Ormai presa e presa in giro.

da OSPIZIO DI ADDIO – n.19

Morirò scorribanda di tanica Ubriaca. Bravata di nuvole rosse Sequela languida del nulla. Vago nel dolo di starmene vile Avamposto di attesa che venga Gracile l’affamata stazza. Cara agli dèi la morte giovane. Tetra voragine il sillabario muto Lo scempio della bile in giro intorno Alla paralisi d’onta in far …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.18

Con una risata d’ospizio Ispeziono la morte Terrazzino di suicidio tentatore Sporco alambicco chiusa purezza. Valico le ore con le gambe zoppe Bitume il sangue che si allena A crisantemo. Modernità d’arsenico Compiere gli anni con catafalco Di vera con il sangue nero. Eterni fati le nudità trascese, viltà di …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.17

Lotte di asfodeli Per campare un poco Senza le tombe immense Oltre il senso analfabeta. Sgabello per l’ultimo arrivato Fraziona identità connette enigmi Senza migliorare le zone canute O i brevetti delle culle. Loschi individui svenano le tenebre Così il silenzio nano di capire Irride la povertà dell’ombra.

da OSPIZIO DI ADDIO – n.16

Malia di malia uscire di tana Quando il vento trasporta le spore Per fecondare la meraviglia Dell’oasi vermiglia. Tu, amore, mi fosti solo ventaglio, La carneficina del secolo ristagna Sotto le galassie di sassi e fruste. Atroci velleità le cosce del tempo Prodotto d’odissea campare A pieno titolo sotto un …