DIARIO DI BALBUZIE – 15

Ammalata da quando nacqui oggi ancora non morta. Si accascia a settembre l’estate e finalmente la scia autunnale lega in collane le foglie.

DIARIO DI BALBUZIE – 12

Suolo in marciume il minimo del tempo, fu diletto vivere l’occaso sapendo i versi lunghi di giovinezza vivi-vivi. Oggi rimane il livido dopo miserrimo la stracca sillaba che non dice niente solo la paura della terra in faccia. Su gli appunti di pane fu vetta sorgere canneto cantore le poesie …

DIARIO DI BALBUZIE – 8

Rorida giovinezza questa mancanza maceria d’essere. Tu eri il mio sorriso il pianto sopito mai annullato. Donna vecchia piango l’agonia che attende senza pietà per sempre. Brevetto senza storia la pace cigola in ogni portone fato di plotone. Novità di ieri lo specchio benigno.

DIARIO DI BALBUZIE – 6

In fin di vita m’innamoro rosa giovanissima. Arte di acrobata guardarti il viso amato corpo elastico. Cometa artistica stiparsi nella folla per dimenticarsi.

DIARIO DI BALBUZIE – 5

Sono in un sudario analfabeta diario; ho perso il grano del lieto amore. Marette senza gioia le pupille di noi allora reginette.

DIARIO DI BALBUZIE – 1

Abaco d’eremo il compleanno, bugia di stasi incendio e coma dove s’intruglia l’ebete fanciullo felice genesi di morire giovane.

da MITOLOGIA DEL CENCIO – n. 23

Fai di me un salto di luce Una sciabola buona per andarmene Da un minuto all’altro senza soffrire. Fammi azzannare da un pettirosso, Amabili cipressi di borghi Sulle vostre punte si perse la parola La ragazza della meraviglia A bocca aperta muta. Ho un marsupio ingiallito dal tempo Ci tenni …

da MITOLOGIA DEL CENCIO – n.22

Torna alla mente lo stato ancestrale La via nuda di estrarre il mondo Con il dolore prossimo a restare. Finché qualcuno t’insegni A dimorare lieto Fato del tempo che ti dismette. Ora è salute farla finita Disinnescare il respiro.