(L’OCCHIAIA. 97.)

Stretta ai lati da muri fuori piombo che sanno di gesso, di fianchi d’animali, di gomiti sbucciati, la via, vinta la voglia del ragazzo che la spinge ogni giorno fino all’imbocco di un sentieruccio erboso e, da qui, saltellando come un rospo, ad addentrarsi nei campi di maggio in cerca …

SULLE RIVE DEL TONTO (44)

Complice un sole che non c’è una luce accecante viene fuori a sorpresa da uno strappo improvviso fra le nuvole giunte fin quassù pianpianeggiando compatte dalla lontana marina e frammischiata a tiepidi goccioloni di pioggia ottobrina cola giù obliqua sopra uno sperone di rocce barbute di muschio puntato dritto contro …

(L’OCCHIAIA. 96.”Bipedi 15”)

C’è come melassa sotto le suole degli intervenuti  ammassati in ossequioso silenzio nel corridoio fra i banchi allineati a destra e a manca lungo la navata centrale. Si lumaca. Due passettini alla volta in avanti poi  per interminabili minuti si rimane bloccati a boccheggiare in prossimità di odori singolari che …

(L’OCCHIAIA. 95.”Bipedi 14”)

Si volta di scatto dall’altra parte spazza via con le dita i tanti granelli di sabbia finitigli addosso volando complice un vento maldestro dal nostro telo da spiaggia poi gira la faccia già pronta alla lite di nuovo verso di noi sorprendendoci immobili sul bagnasciuga a parlottare sottovoce dell’accaduto con …

(L’OCCHIAIA. 94.)

Poco sotto l’orlo molato del bicchiere c’è un girotondo di margheritine di un invogliante  giallolimone, in tutto uguali, fuorché per le dimensioni , a quelle tratteggiate sulla pancia della bottiglia che una mano solerte e ferma, la stessa che vi ha appena fatto ruscellare dentro la polverina sbrilluccicante contenuta in …

(L’OCCHIAIA. 93.”Bipedi 13”)

Quantunque abbia la faccia accaldata vicinissima alle zampette di una delle maiuscole sabbiate sul vetro, il ragazzino – giustappena un soldo di cacio giunto qua davanti saltellando sui sandali randagi – non mi nota o, più verosimilmente, intento com’è a scimmiottare con occhi acquosi gli occhi del suo riflesso, m’ignora. …

(L’OCCHIAIA. 92.”Bipedi 12”)

Cerco le chiavi nei posti dove di solito preferisco riporle… rivolto le tasche… frugo tra le scartoffie ammucchiate sulle mensolette sotto il telefono a disco nero… niente! Eppure poco fa mi pare di averle avute per una manciata di secondi giusto sotto il naso. E già un panico impaziente preme …

(L’OCCHIAIA. 91.”Giorni rubati 3”)

non cedo all’insensata arroganza di un silenzio invadente bugiardo ostile e per giunta sordo a qualunque sollecitazione sonora    diserto dalle orecchie e mi abbandono alle voci tutte nessuna esclusa che ho dentro    ed è una goduria sentirle scoppiare ognuna  col proprio timbro qua e là nei pensieri brancolare fra …

(L’OCCHIAIA. 90.”Giorni rubati 2”)

non un’anima viva lungo la via lunga occhioecroce quindici lenti minuti scanditi dalla luce scurusa dei lampioni scarabocchiata sui muri traballanti della case addormentate sotto il cielo incolore privo d’astri di un’alba imbavagliata fin dal primo chicchirichì da una rada nuvolaglia

(L’OCCHIAIA. 89.)

   Sull’assolato terrazzo, irreali nella tremolante calura pomeridiana, due affiatati volpini – la mia Clite giovanissima e una Clite così avanti negli anni da avere il pelame nero chiazzato di bianco ingrigito e gli occhi vivaci spenti dalle cateratte – terrorizzano un piccione che, incapace di volare, per sfuggire ai …