I MILLENNI

Pensa a quante navi. Pensa a uno spago, a un martello. Pensa al muro attraversato dalle formiche. Pensa che attraverseranno i millenni e non se ne accorgeranno neppure.

LE DUE

Sono le due della notte. Non penso, non dormo, non scrivo. Le vedo solamente. Vedo solo le due. Del mattino.

CONSIGLI A UN GIOVANE VESCOVO

Se bestemmiano, tu chiamali col loro nome. Se durante la messa si grattano le ascelle, fumano il sigaro o giocano col cellulare, tu amali lo stesso, porgi l’altra guancia. Se calpestano le ostie consacrate, scorreggiano davanti al crocifisso, tu amali lo stesso in nome dell’amore, quell’amore immacolato che ti ha …

UNA LINGUA

A lungo abbiamo convissuto con quella loro lingua oscura dove non ci sono parole e forse neppure vocali o consonanti. Emettono suoni, ma non è certo che parlino attraverso la bocca. È una voce grezza; “sfinterale”, dicono alcuni. Certi studiosi hanno paragonato la loro lingua a un rudimentale miagolio. Ma …

CONSIGLI A UN GIOVANE MANGIATORE DI GLUCOSIO

Scosta le semilune di Arance Candite, allontana le perline di Zucchero Argentato tutt’intorno adagiate a ghirlanda. Comincia a penetrare la Crosta. Al tocco del coltello, senti come scricchiola la candida Glassa, senti come già lascia filtrare i vasti profumi imprigionati nei sotterranei. Sotto la Crosta Zuccherina, se ti inoltri con …

NEPPURE BAGDAD

La Francia non risponde. La Spagna non risponde. Non risponde l’Albania e neppure la Croazia. Non risponde la Siria. Non rispondono la Mauritania, l’Epiro, la Mesopotamia, l’Impero Latino d’Oriente. Non risponde Cafarnao. Non risponde il Terzo Reich. Gerusalemme tace. Tacciono Babilonia e l’Italia. Tace l’URSS. Nessun cenno dalla Mongolia. Tace …

CONSIGLI A UNA GIOVANE BABYSITTER

Tu lo sai bene, Annaperla, i bambini sono fatti di crusca liquida e si arrendono facilmente se solo li minacci brandendo una matita. Dormono nelle Aule Multifunzionali in lettini vasti come l’Australia. Calati nel baratro che si apre al centro dell’Aula Mensa, esplorano volentieri il sottosuolo e ritornano sporchi di …

LA PAROLA ATROCE

La parola “atroce” mi fa paura. Mi ha sempre atterrito, specialmente nell’infanzia. Il suo suono scricchiolante somiglia a un brandello sanguinolento di carne forse umana contornato di dentini, una specie di disco flaccido che fa pensare agli orologi che molti secoli fa dipingeva quel pittore, quel Salvador Dalì. O all’ingranaggio …

QUATTRO BETULLE

Mi penso quadruplo. E conciossiachè vedo quattro betulle alzarsi verso il firmamento, mi sento alto e secco come i loro tronchi. Volevo essere una vetrata affollata di trafori, invece sono solo una folla, una misera folla conclamante. Non ho idee, non ho pene. Mi manca la pietà, perciò plaudo alle …