IL TERZO DITO

Settanta settenari tutti d’un fiato mi son bevuto. Ho indossato scarpe da ballo e via. Mentre volavo, ecco il primo dito. Apparteneva a un poeta etiope morto da duemila anni. Ho bevuto tre senari doppi e un endecasillabo sdrucciolo. Ed ecco il secondo dito, quello della ragazza che la sera …

CAPIRE LA CANZONE

Più sono decrepiti asmatici pieni di verruche più si lanciano in danze forsennate pestando con i piedi il pavimento, più sono rugosi calvi scabbiosi panciuti rachitici cianotici più ballano con forza fuori tempo con braccia altolevate occhi tondi da lemuri picchiando con forza coi tacchi come schiacciando ipertempi iperluoghi scarafaggi, …

UNA DOLOMIA VOLANTE

Quando comparve e non si mosse più da lì, in sostanza nel paese cambiò poco, perché la gente si abituò senza troppi problemi a quel tanto di ombra in più che copriva la piazza come una vastissima palpebra. Andavano e venivano a testa bassa, veloci, avvizziti, qualcuno con l’ombrello. Non …

GRAN FESTA PER TUTTI

  Quando ancora percepivamo attraverso i sensi, ne avevamo almeno cinque e uno di questi era il tatto. Cioè. È difficile spiegare cosa fosse, ma insomma, in sostanza per entrare in contatto con un oggetto qualsiasi lo si poteva “toccare” sfiorandolo con un frammento della propria pelle (solitamente le dita). …

LA STAZIONE

  Affacciati alla finestra e guarda, Annalodovica. Vedi tutte quelle guglie e spuntoni di ferro? Vedi quante gru perse nella foschia gialliccia? Stanno costruendo la Stazione. La attraverseranno scale mobili sempre in funzione che, a centinaia, lunghissime, sprofonderanno a zigzag nella pancia della montagna e sbucheranno sino a valle, a …

PRIMO MATTINO

  Al fracasso del primo mattino, il risveglio è un grasso groviglio di lenzuola croccanti e puntuti pornopensieri. Qualcuno dietro ai vetri sta sparando con il suo bazooka giocattolo. Gentilmente proibire il silenzio. Incentivare la farneticazione. Qualcuno non vuole morire ma non ce la fa. Nel fracasso del primo mattino …

PER CONCLUDERE

Per concludere questa giornata tutta piena di zeri, con nuvole puzzolenti, fiacca elettricità tutt’intorno e chiodi piantati nel legno cariato del portone, con zeri dappertutto, anche sparsi per terra e persino nel buco del water, con zeri sul divano, nei cassetti, dentro i libri, con zeri che te li trovi …

PIFFERATA DEL LOCDAUN

La testa piena di nenie, sento come lento stormisce il tuo dormire, sento le anse e le ansie, i golfi di foglie dormienti, le venti impronte delle dita di piedi e di mani, gli eventi eventuali dormienti, le ali.

MIO FRATELLO

Eh, mio fratello è uno scaleno. Cioè, così lo chiamano gli amici del bar. Cioè, come dire, ha a che fare con scale e cose cosi, questo è certo. Però. Però non saprei dire bene. Lui è scaleno davvero. Non so come spiegare questa cosa. Lui, insomma, non ha proporzioni. …

UN NUOVO PRODOTTO

Ancora se ne trovano, se le cerchi. Sono ancora in vendita, se è per questo, ma ormai non le usa più quasi nessuno. Esiste, in certi posti sperduti, qualche antica farmacia segnalata da una fioca insegna a croce e lì ne vendono, sì, ne vendono di quelle graziose scatolette colorate …