Mani sulle reticenze:
come unità rimovibili.
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Una promessa andrà disciolta nel tuo bicchiere come un gesto non mitigato.
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Drammaturgia per un segreto inerte
o per illazioni [di natura sferica e udibile]
conformate su una caustica o tenue ostinazione
su cui vige una legge salda di intraprendenza.
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Canti salubri a ridosso di menti rapide ma impermeabili.
Segni vaghi tra impasti o echi di assenze,
tra coacervi di pensieri labili su cui aleggia il futuro della società
e del vivere.
C’è una dissolvenza sul profilo aereo del suono
sul suo fertile rimbombo scottante.
Nel modellamento imperversa un’ombra
pressoché straniata e scoscesa.
L’edificio assorbe a tratti la magniloquenza del viale.
La pianta ha tratto il nutrimento.
Nell’acqua il mosaico è caleidoscopico e scaltro. Le esperienze di vita aleggiano inanellate dove il passo è furtivo o alacremente manipolato da mescolanze ardenti.
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L’inavvertenza è chiamata a insorgere
sul fondo logico – risucchiante.
