RESTI TRA NOI (17)

Granello di rabbia
Mi sono seduto al tavolo della sincerità e ho mangiato davvero male, mamale, male, male. Come il fenicottero, mi tingo del cibo ingollato ma sfoggio colori tristi. Alterno le zampe, come il pennuto, per risparmiare energie e dormo in piedi bramando un’assoluzione. Mi rifiuto di coricarmi armato (meglio l’oblio) e sogno, sogno così tanto da confondere la realtà. Nell’onirico ho sempre qualcuno vicino che mi dà calore e mi controlla i conti. Nella speranza che non sia solo il mio commercialista, prendo a cazzotti la vita perché così si fa dalle mie parti. Non chiedo niente a risarcimento, anche se tanto vorrei e mi rassegno alla solitudine ingombrante della massa. Mi ritrovo nudo, a soppesare le parole anche per ordinare un rum, che non mi piace affatto, anche se tuttavia fa comunità. Ciao ciao, uomo idealizzato e sempre al centro. Sono un piccolo granello di rabbia in mezzo a moltitudini disordinate e mentre abulico aspetto il 409, mi resta solo la lealtà.

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