da I GIORNI QUANTI (135)

Qualcosa che segni i giorni, come fosse un tacco, un colpo di tacco.   Stava lì, con la casa abbandonata davanti. Lei era dentro. In attesa delle labbra e della lingua dell’uomo misterioso. Dell’uomo che dopo una notte di amore infuocato e rovinoso era tornato a pretendere di darle piacere …

INIZIO: BIANCA FINE

inizio: bianca fine quando ho chiamato il tuo nome è nevicato quando ho chiamato il tuo nome è nevicato un indizio:       (da A sciame, Arcipelago Itaca Edizioni, 2023)

ALLE TRE (da INSETTI 2002)

  in quale ora del giorno si uccise? alle tre del pomeriggio   alle 15 pranzo leggero digestione incompleta un po’ di fretta

Nell’immagine (IV)

un tempo legati alla natura, popolo di levigatori, affilavamo pietre per sonorizzare rocce, creare incisioni per memorie musicali nel sottofondo dei boschi, un tempo popolo di levigatori, legati alla natura e allo svolgersi dei pianeti, circondati da galassie ostili e soprattutto ostili noi a noi, popolo di levigatori lavoravamo le …

MEDUSE

Piccole meduse d’acqua esplose in cielo. Il getto scagliato dalla piscina decorativa in cemento prende il colore dei led rosa e azzurri. Sugli spalti attorno alla fontana persone organizzate in combinazioni varie guardano le meduse. Madre-padre-figlio; padre-madre-figlio-figlia; nonni-padre-madre-figlia. Guardano le meduse e applaudono. Bimbi sudati rincorsi dai genitori attorno alla …

OMOMORTO

Parole tue hanno gli spigoli, disse Renzo, che era un po’ tocco, e se ne andò sbattendo la porta. Maresa, che tanto di testa non ci stava manco lei, lo inseguì sul pianerottolo, il cane minuscolo dietro, la lingua di fuori e l’abbaio di vetro. Renzo, qua! Torna su, disse …

SCIOGLIERE

Lasciare che le cose si sciolgano diceva mia nonna, per lei un giorno o l’altro l’universo intero si sarebbe sciolto e noi con lui. Il ghiaccio si scioglie diceva, anche la cera, il burro l’oro la gelatina il fondente piombo stagno vetro plastica formaggio, persino la merda si scioglie. Elencava …

DEEP BLUE

Cartoline piovono dal cielo, contorni netti o smerigliati, trasparenze in colore, solide e malleabili, flussi di linee oblique da risalire fino alla fonte persa dietro alle nuvole, dove l’intersezione tra aria e luce condensa un punto, non un’origine. Scendono come squarci d’abito, festosi e severi, per il carnevale dei sensi …

DOLOMITI BLUES

Quando la capovolsero, la montagna pendeva sulla nuca di Annafabrizia come un mastodontico cono gelato, ma lei non se ne dava cura. Zaino in spalla, continuava la sua marcia fra i sentieri e cantava cori blu.