RESTI TRA NOI (3)

Giusto così
Avrei preferito che uno stiletto mi si conficcasse con forza dritto nel cuore. Ieri non riuscivo a guardare lo schermo della TV: le immagini erano capovolte. Francamente, all’inizio, pensai a un errore tecnico dell’emittente in questione. Purtroppo non era così, mi confermò mia moglie: ero io. Trasmettevano un servizio di un notiziario, dove si mostrava un uomo tronfio, che da un pulpito sputacchiava sbraitando. Parlava un inglese americano ostentato, trascinando le parole, rimarcando la pronuncia più del dovuto. Di fronte a lui una platea in doppiopetto ascoltava distratta, avevano il solo intento di apparire più degli altri. Devo andare dall’oculista pensai con preoccupazione. Vedo all’incontrario per Giove! Anche gli astanti apparivano a testa in giù. Ma la cosa davvero terrificante era che il pulpito e la sala del meeting erano dritti, nel verso giusto. Qualcosa non andava per davvero, fui preso dal panico. Solo quando l’uomo al microfono si batté con forza la mano destra sul petto, per poi stendere il braccio verso l’alto, capii. È tutto normale, mi confermò ancora una volta mia moglie con uno sguardo rassicurante. Conclusi che sì, così dovevano stare.

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