MIEI-I-SUOI E SUOI-I-MIEI.
Non è esattamente così che sta la questione, rispondo alla condomina che sale con me in ascensore. Con sacchetti di plastica che potrebbero essere miei i suoi e suoi i miei.
Non è perché è la custode, dice, che possono permettersi di farle questo.
Cioè, chiedo.
Buttarle olio fritto nel piccolo terrazzino, riferisce.
Saranno stati i padroni di casa del primo o del secondo piano, dice, o forse i loro camerieri, ma non è così che ci si comporta.
Non è così che stanno le cose, replico. Al pianterreno, lei si sbaglia, ci abita Gesù. Non è alla custode che hanno fatto un torto. Quello che hanno spruzzato di olio fritto non è il terrazzino della custode, è il terrazzino di Gesù. Lei è cattolica?
Lei era soprattutto una che era già arrivata al quinto piano. E non mi ha sentito. Non si ascoltano le risposte quando si sta arrivando al quinto piano. E ha concluso, faticando per i sacchetti e per chiudere la porta sul pianerottolo: non è così?