guardi negli occhi il frigorifero (1)

Di mangiartelo il frigorifero di mangiartela la donna che hai chiuso in frigorifero più buona sarà stata la carne di tua moglie ma è un ricordo un gastroricordo il sapore dei broccolidiunavolta spezzatino di donna piangi dal piacere sgoccioli sanguesanto una prostata scuffiata quasi non ci credi si squaglia in bocca il dubbio se questa volta hai veramente indovinato è sua non è sua è veramente sua il dubbio la donna ce l’ha la prostata allora cosa le manca ora sei riuscito a tagliare la tua donna infilarla nel frigorifero mangiartela già domani non è più fredda è ghiaccia il forno a microonde rotto non c’è cucina non c’è fiamma cominci a rosicchiare dopo che nemmeno le unghie sono riuscite a scollare il cellophan alimentare rosicchi anche il cellophan buono come i saponi i cappelli se li gustava stanlio rosicchi un topo sino a che i denti nel gelo si congelano cadono a uno a uno senti in testa non la fame l’ordine di mangiare ogni cosa il frigorifero ci sono altre succulenze condimenti per i tuoi orgasmi mangia mangia anche gli occhi mangiano non possono staccarsi dalla carne dalla natica dalla guancia refrigerio della tua donna ti potrebbe dare aiuto la salsa di pomodoro del 91 basterebbero le labbra la lingua non altri denti per aprire il tappo risucchiare il sugo la sostanza il senso di un barattolo di funghi ma sei nel frigorifero della tua donna tutto nel frigorifero è voglia di lei se ti infili topo dei suoi recessi tra sacchetti di verdura termoplastica scolati di latte vino bianco stappato nel 94 scovi un prezzemolo rimasto verde teso colto in erezione steso orizzontale nella sua bara di alluminio en plain air ma uguale come il giorno in cui ne avevi raccolto mangiato i suoi fratelli lo mastichi in testa agli occhi altrove numerano pezzo per pezzo slurpi l’ostrica poi le orecchie della tua donna

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