Nella magnetica follia del mondo,
di Biancosarti sorseggiati a pelle,
di cubi cinesi col nastro di raso per le ginnaste,
senza sorrisi di forza,
senza entrate di sicurezza,
non dormire mai,
e non sognare mai le viole,
i coni all’amarena capovolti,
le giravolte falle un’altra volta,
i singhiozzi saltimbanco nell’uscire dall’utero.
La linea sottile dove i denti entrano nelle gengive,
l’innesco e il girasole,
non il cerchio della radice,
non il dolore.
(da “Cucina vigliacca”, Giulio Perrone Editore, 2024, su autorizzazione dell’Autore)