ANIMALI DOMESTICI (E NON) 2

Né il cane di Carlo né il gatto di Stella

sono in grado di comprendere che la vita

ha un principio e una fine. Il cane di Carlo

ha paura della morte. Il gatto di Stella percepisce

il pericolo, ad esempio quando annusa l’odore del sangue

che fuoriesce dall’orecchio mutilato del gatto

di Luigi. Per Luca il pensiero della morte è uno stato

mentale duraturo nel tempo. Quando lo assale

la paura di morire, Luca la interrompe dopo pochi

minuti. A volte si palesa quando Luca pianta un seme

nel terreno (soprattutto quando sente i rintocchi

della campana grossa, soprattutto quando vede

un corvo, soprattutto quando legge la cronaca nera,

soprattutto quando guida la macchina e pensa al pane

tostato, soprattutto quando si sporca le mani, soprattutto

quando capisce di essere soggetto al campo gravitazionale,

soprattutto quando un’idea tossica del concetto

di agire gli balena nella mente, soprattutto quando

deve operarsi all’appendicite, soprattutto quando

cerca di infilzare le farfalle, soprattutto quando

entra all’interno di un bar, soprattutto quando

immerge lo sguardo negli eventi, soprattutto quando

appende una cipolla al lobo dell’orecchio sinistro,

soprattutto quando cade dalla sedia, soprattutto

quando scivola su una buccia di banana, soprattutto

quando allaccia le stringhe delle scarpe,

soprattutto quando dorme e sogna i soldati

che combattono la guerra, soprattutto quando cammina

e deve attraversare le strisce pedonali, soprattutto

quando ascolta i discorsi degli omini di panna, soprattutto

quando si annusa le dita), poi lo accompagna

per giornate intere.

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