OGNI TANTO

Ogni tanto le capita di notare dettagli ai quali attribuisce un significato
sproporzionato. L’altro giorno ha visto una crepa nel parcheggio dietro casa,
accanto alla striscia bianca del suo posto auto. L’asfalto aveva formato una
bolla, come se qualcosa avesse premuto da sotto la terra per uscire fuori. Si
era sentita attratta da quella cosa, aveva spostato i pezzi di bitume e sassolini
trovandosi davanti una sostanza giallastra e appiccicosa, una muffa o un
fungo che era cresciuto a dismisura, fino ad arrivare in superficie. Molte
forme di vita erano state intrappolate sotto l’asfalto del quartiere residenziale,
in quella pianura alluvionale dal clima mite, tutta da edificare.
Nei giorni successivi il pensiero della muffa gialla l’aveva tormentata come
una scheggia di vernice sotto l’unghia, era inerme di fronte a quelle immagini
disgustose e attraenti che tornavano ciclicamente a visitarla. Qualcosa stava
marcendo sotto di lei e sotto l’asfalto del parcheggio, mentre provava a
prendere sonno e aspettava che le tre capsule di Valeriana Dispert 125
facessero effetto. Era irrazionale e inconfessabile e per questo ancora più
opprimente, così aveva immaginato un prato, la sua scatola cranica come un
cubo di fumo trapassato da fasci di luce bianca. Un torrente d’acqua limpida
le scorreva sul volto, lavando via i brutti pensieri.

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