IL SENTIMENTO NON DICIBILE DELL’OGGI – 14

epperò comodamente assicurati ci siano poi rimangano,

anche, – una volta sbattute le cateratte idrauliche degli occhi –

ché il colpo troppo spesso è come

flash sfocato, si ribalta un fuori                                 fuoco

programma

fase

inquadratura

 

(di bene in meglio): mancata             la cosa di bersaglio

epperò comodamente cerca di carpire che deficiono

si impuntano non vanno e mandano a ramingo

ogni progetto – ogni processo poi smentisce il prima

e noi a rincorrere pensando con memoria l’arcano generato,

la stasi onirica, l’ellissi della nascita – ma non vedendo:

 

anche loro cominciano a rincorrere

 

 

 

siamo carne da cannone nel tuono delle merci

rigogliosa amazzonia di prodotti di commerci

è squallido parlare con gli oggetti specialmente

se questi ti rispondono

siamo sommersi siamo una tempesta di immagini

lo spettacolo (della società) deve CONTINUARE

nel mondo si tratta soprattutto di quello che non si vede

ma noi parliamo solamente di quello che ci fanno vedere

il ritmo della macchina ci muove alluciniamo

azioni e pensieri in libertà ma siamo decisi

continuamente sottostiamo ai nuovi tempi

facciamo venire anche agli alberi le nostre crisi respiratorie

siamo carne da lavoro siamo carne da lavoro

ancora oscuro quello che vogliamo

accumulare è meno faticoso di desiderare

per desiderare bisogna educarsi bisogna educarsi bene

qui non si può godere ci accontentiamo di rinvii

a buon mercato e per mercati avidi e affabili

la rappresentazione della vita squarta i nostri interiori labirinti

qui hanno venduto anche i fantasmi

bisogna continuare come sempre

è scarso il coraggio lo sforzo per cambiare è troppo

per le nostre immaginazioni ingolfate dagli scarti nichel cerio

sfoglie di alluminio silicone che ottura gli interstizi

ossidati componenti della realtà

prova questa oppure l’altra immagine

appiana col sonante tutti i desideri

ma non puoi mai comprare mai raggiungere

l’importo della tua soddisfazione

per sbaglio e solo di momento in momento

ci sentiamo appagati noi illusi

anche demoliti soprattutto

troppo spesso dalle trame indaffarate dei nostri cervelli

 

*

 

Non siamo noi il centro del ricamo

la rete che ci unisce non è stata scoperta

le relazioni non le puoi raccontare

il centro che ci unisce è un puro vuoto

il racconto è una trama che si scopre

non puoi trovare il centro della rete

divisa ogni cosa partecipa al ricamo

cospira nell’uno il puro vuoto

tutte le reti raccolgono scoperte

ogni cosa cospira con le altre.

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