Se l’armonia abrasiva –cioè armonia(ca)– del tempo, e delle disgrazie assortite da cui è variamente formato, brucia e ti fa male, cominci subito ad implorare: «Ahiuto!». Però una volta rimosso a nuovo il trauma, ecco ti domandi: «È nero o falso il cielo turbolento, in cui di regola veleggio?». Ed è solo, magari, perché ti confondi –scambiando dunque per sensibilità la tua esagitata suscettibilità– che gridi ogni tanto, contro il mondo intero, come la vita e la morte sappiano a fondo derubare ciascuno, anche quando, di suo, non ha più niente di niente?
SE L’ARMONIA E’ ABRASIVA
CARAPACI
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