COCCIOPESTO

Colorano, graffiano, disegnano i muri della via un coppo ammorbidito, un erpice romano, la punta estrema dell’anfora, restituiti dall’aratura del pianoro. Datate tempre che i vermiciattoli aggirano, e le talpe sputano dal proprio foro. Prima che il dilavato frani altrove, prima che il papavero infoltisca, si va per cocci sprofondati con le cannucce infisse sui ritrovamenti atti in concetto tensione. Attenzionata la discarica antica come mappa installativa, de collum spicca; da punto a punto la forma rilevata e la gazza litigiosa vola sul quadricottero WiFi. S’imprime non so dove la traccia che porterò in azione.

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