Quando arriva la stagione, vengono giù e si staccano dalla mia pelle una dopo l’altra. Sempre di più, una dopo l’altra, cadono a caso finché ne resto spoglio e le vedo tutte intorno a me, esauste, adagiate per terra. Quella ancora tenera è stata strappata da un colpo improvviso di vento, l’altra accartocciata e croccante si è staccata in un lieve soffio, la rossiccia ha opposto resistenza, ma poi ha dovuto cedere, quella brunita dal marciume veniva giù quasi senza sforzo, la morbida e oleosa, già in coma, non si è accorta neppure del distacco. Prima di toccare il suolo svolazzano svagate e girano su se stesse come se volessero mandarmi un saluto. Tutte hanno un nome: Gina, Michelino, Tonio, Ignazio, Fabrizio, Alfio, Lina, Luciano, Mariella, Alessandra, Franchina, Francesco. Cadono giù finché ne resto spoglio e le vedo tutte intorno a me, esauste, adagiate per terra.
LA STAGIONE
CARAPACI
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45
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DISASTRI CARBOCERAMICI
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