SCOVATA AKABA

Dentro questa fortezza dove ti reggi regina titipenso dentro la melma dove regina titisento soffocare ti vorrei dire bastabasta questa vertigine vergine se non sei caduta puoi ancora non cadere se non ti guardano le donne ti guarderanno uomini cane non abbaieranno non sentiranno la paura che un tempo ti scorreva nelle vene basta c’è papa a palermo solo un giorno tu per sempre regina titipenso anche il cielo è improvvisamente bianco tranne le scarpette porpora simili alla donna che hai amato non sarai più triste come lei triste come chat baker mio uomo nuovo ti cerco ti trovo la pelle è un guanto tenero se la togli non la scuoi semplicemente la liberi dalla confezione e puoi spacchettarti adesso ti entra dentro già senti nel miraggio del miracolo akaba più vicina scalare l’ultima duna è soffice da bambino posavi il corpo sul corpo di un’altra bambina tu stesso bambina ricordi ti fanno più forte la vita se sanno di sabbia si sniffa non la cocaina basta ripulire dalle croste il piano cottura della cucina per sentirsi migliori basta col disordine che mi insegni è ordine rivoltato affacciati guardati dal balcone quello che vedi sei tu tu perché se non vedessi quello che vedi non esisterebbe scarica la mia vita senza di me implora te stesso ricorda ora quando non ci sarai ruba la ferrari al tuo vicino di casa però senza cambiare marcia non la sai guidare è una fortuna averla accesa poi non riportarla di nuovo sotto casa non se ne accorgerà un giorno potrai dire anch’io ho goduto una ferrari ho avuto dirai capisci come si ha una donna che ti vuole bene ti crederà vorrà sapere del cambio basta con le vertigini sei un professore di equilibrismo qui ci stanno i miei figli qui le mie mogli qui le mie amanti qui i miei fallimenti qui le mie rivalse qui i miei troppi avvocati qui le belle soddisfazioni di una vita di una carriera praticamente sul nascere i disordini mentali che hai saputo curare come una phalaenopsis e tra tutti questi qui riconosci che ormai svolazzi da libellula sgamata dice una tua amica basta con questi basta che rallentano il tuo bisogno oh che brutta parola o desiderio di vivere una vita piena impossibile mandelstamiana a cantare davvero ma in stanchezza di cuore finalmente tutto il resto scompare non rimane che spazio stelle e voce appunto basta menartela con ,lo scrivere con il leggere alza gli occhi dopotutto non sei sotto la tonaca del santo padre lì dove nemmeno i raggi del sole penetrano sei chissadove cerca di essere un chissachì felice e sappi dire basta con la convinzione degli sposi che dicono sì

 

(da SESCION -sette siciliani- I Quaderni del Battello Ebbro,Macerata, 2013)

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