L’autunno è che deprime,
rallenta le frequenze,
lede l’organza marzolina d’acqua linda
si blinda in rimepose atroci,
magli guantati e noci,
finge in falsetto freddo nuove voci pregne
di lenze e foglie marce sul terreno
saturo di veleno e foci estinte in aderenze strette,
rassegne, pietre dure come magistrati in ghette.
L’autunno è una stagione di ricette,
madonne finte, sciarpe
come canapi di morte agli impiccati,
stanghette che fingono divismo,
è il dolore dove tutti gli interstizi son cariati,
la premorte in cui devi pagare agli avvocati
il barocchismo.
L’AUTUNNO E’ CHE DEPRIME
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