I MIEI CUGINI A NAN-CHIN

Quando penso che l’etimologia può dirci quasi tutto della provenienza e dell’evoluzione semantica e fonetica di una parola – in modo più o meno attendibile – tranne il motivo vero per il quale fu pronunciata la primissima volta, cioè niente riguardo al perché i suoni x – xa – xb, per esempio, furono originariamente accoppiati a un concetto, a un animale o a una cosa affinché fossero definiti, piuttosto che a un altro concetto, a un altro animale o a un’altra cosa, definiti invece con i suoni y – ya – yb, che sarebbe in effetti la cosa più interessante da scoprire, arrivo a una sola conclusione: fu un accoppiamento del tutto arbitrario, frutto solo di improvvisazione. Credo perciò sia da attribuire unicamente al caso il fatto che alcune parole siano nate quelle e non altre, al massimo a un capriccio gutturale maturato all’interno di una caverna. E solo a un caso quindi che la gazzella non si sia chiamata maiale e il maiale non si sia chiamato gazzella. Eppure come immaginarla mentre spicca quei salti impossibili o mentre scatta leggera tra gli sterpi della savana appesantita da un simile fardello?

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