ora che (33) – marzo 1980 –

– corrono continue voci per i corridoi

‘che ora fa il tuo orologio?’

‘le 17 e 21’

– l’aria fuori é nebbiosa filtra stanchezza e ritmi musicali forsennati forti fortunatamente lontani

‘il mio ha un carillon dentro’

‘funziona?’

‘non lo stai sentendo?’

– orecchie morbide sbattono sui vetri

– segnano secondi che ancora separano l’edificio dall’apertura dei lavori di restauro di primavera

– una cooperativa di giovani appena laureati in matematica e fisica teorica é pronta laffuori a smantellare le scale

– ascoltando attentamente la transistor e vagliando con cura le notizie non si riesce a racimolare mezza idea su quando andranno via queste nuvole

– il giardino sarà forse nuovamente coperto da una foresta di rifiuti venuti giù dal cielo invisibile

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