DIVINITA’ DELLE ATTIVITA’ AGRICOLE

Ci si convinca che molto più semplicemente si è trattato dell’innesco di una reazione a catena. Una di quelle manifestazioni biologiche che non c’è essere umano che riesca a controllare. Nessun moto d’odio. Nessun “c’era da aspettarselo, si è vendicato”. Poteva capitare a tutti. L’ippocampo ha ricordato la vicenda (che risale, dovrebbe essere, a tre anni e mezzo prima), l’amigdala ne ha giudicato il valore emozionale e ha mandato impulsi all’ipotalamo per l’attivazione del sistema nervoso simpatico, al nucleo reticolare talamico per aumentare i riflessi e ai centri del movimento, al sistema cardiovascolare, ai muscoli e all’intestino per la gestione dell’emergenza capitata al signor G.S.D. 56 anni di Petralia Soprana. Che a sua insaputa ha contemporaneamente sfogliato i propri sistemi mnemonici per richiamare ogni informazione utile alla gestione di quel codice rosso improvviso: attacco, difesa, coraggio, paura, eventuale fuga. Col risultato che il suddetto signor G.S.D. ha letteralmente “assistito” – così riferiva – da spettatore a una scena che lo riguardava direttamente ma suo malgrado: sferrare un gancio che atterrava l’ingegnere S.S., 64 anni di Castelbuono, nel bar di Castellana Sicula, il primo entrando a destra, in direzione di Sottana.

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