Oggi ricorre qualcosa. Non me ne frega niente. I morti, i vivi. La tradizione. Niente. Nessun romanticismo. Nessuna nostalgia. Non me ne frega niente di niente. Ho il mio demone io e non ammette deroghe.
Bussano alla porta. Non rispondo. Bussano di nuovo in codice. Sono costretto a rispondere con il pulsante elettrico. Ha la mia età, ma è quasi un cretino. Non lo stimo, non lo rispetto, annuisco continuamente perché non so cosa dirgli. Un essere umano bruciato, una funzione con una moglie e un figlio. Ma dov’è la coscienza? Non c’è, ma non serve per scopare, sposarsi fare un figlio, lavorare, spendere, stirare ecc. Non serve, basta essere quasi cretini per tutte queste cose. Lui parla, parla, perché ha paura, ha sempre paura. Ha solo paura. Non è un uomo, almeno nel senso in cui lo intendo io.
Moby Dick, mi salva, mi salva dal nulla. E poi lei, così elegante, che mi scrive prima di andare in ospedale. Dice che ha accettato la mia amicizia anche se è molto riservata. Adoro le donne riservate. Mi divido tra lei e Moby Dick. Lei si è concessa, non su internet, su quella cazzata inventata da quel coglione per vendere pubblicità. No. La accettata sul serio, perché ci siamo incontrati, poi frequentati, poi abbiamo cenato e lei è molto riservata e chiusa, come le donne sante di una volta. Ha deciso di concedersi. Adesso… possiamo parlare. La misura, la delicatezza, la grazia. Avevo dimenticato che esistessero. In un mondo in cui tutto deve essere consumato come un hamburger, con avidità, di malagrazia. La grazia, l’intelligenza, l’eleganza. Dovrebbero creare delle scuole, dei corsi di alta formazione. Una donna elegante, raffinata, pudica, che preserva la propria animalità con pudore, con riserbo e la rende inaccessibile se non per gli eletti.
La fiera in un tegumento di serici veli.
Moby Dick, incalza. Tuona Achab con una gamba sola. Un carattere di merda che nasconde una profondità… abissale.
È come nella musica, penso. Non puoi procedere a caso. Ritmo, armonia, intensità. Pause. Presto, prestissimo, lento. Adagio.
Bussano. Di nuovo. Non rispondo. Bussano in codice. Sono costretto a rispondere con il pulsante elettrico dissimulando la rabbia che vorrebbe scaraventarlo via come un sacco della spazzatura da un ponte. Cosa cazzo pensa io sia? Un cazzo di mammo, cosa cazzo vuole questo cretino da me? La poppata? Cretino. Non sa nemmeno chi sia Moby Dick. Figuriamoci Achab che ha un gamba sola e sta bello incazzato con quella balena che gli ha rovinato la vita.
1 NOVEMBRE
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