SIFONOFORO 13

mi asciugo la faccia. contrazioni ulceranti allo stomaco. forse ho fame. soltanto a roma mi piace come si mangia e con chi si mangia. e lì vado a mangiare. invitando a pranzo map e aurelio.
schifati sempre di tutto. di roma in particolare.
partiamo al tramonto con la vettura di map. rimessa a punto. faremo i turni alla guida. per non fermarci per arrivare in tempo. quando caleranno giù la pasta e mentre il cervello di capretto cuoce nel burro. alla partenza ho intensa e continua salivazione.
mi sono munito di soldi a non finire. e di tessere di presentazione eminenti. tra l’altro s’impone la necessità di convincere un vescovo della curia al finanziamento di un bollettino quindicinale per l’impiego delle forze giovanili erratiche. aurelio s’è munito di mappe e manuali di astrologia. osserva le costellazioni. segna col dito quelle protette dalla luna e da saturno. ride macabro. fischietta canzoni napoletane. sfoglia incunaboli bizantini. fumacchia scroccando sigarette all’integerrimo automedonte map il toscano.
l’interno della vettura (5OOLFIAT) è tiepido. il sole al tramonto esce ed entra da molti punti su più piani. il fischio di aurelio e la voce di map hanno echi multipli senza fondo che viaggiano con velocità ridotta. sto seduto dietro. affondo nella pelle d’alce. spesso mi attorcigliano lunghi istanti di vertigine.
le potenti tessere nella tasca interna della giacca a vento di velluto color blatta mi segnano la pelle. mi rizzo a guardare verso il tetto. il cielo è lontano.
pilucco un grappolo d’uva di pergola sugosa squisita. rutto dinosaurico. map sbanda.
– i venti me lo stanno sussurrando. prima che l’anno finisca attenzione prima che questo 1968 dopocristo finisca evento particolarmente funesto
map si gira
– che sarà? chi sarà mai o sinico?
dopo termini imerese dopo montefumo nuvole rasoterra nere.

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