Ci fu qualcosa di indissolubile nel chiodo che mi battei al centro della fronte, un ciuffo balbuziente di capelli si impiastricciò diventando ruota di pavone. La appuntai all’indietro con una forcina, di venerdì sera. Continuai a respirare, ma implacabilmente, nell’avamposto, mia nuova casa, scardinando le dune, con il chiodo ficcato nella storia. Ma i primogeniti hanno sempre una sorte amplificata, la placenta che li accolse mai fu gialla, ma fundica, artigliata a un utero di timori. Ospitai comunque le tue labbra a casa mia, ne feci un esilio di canneti e paludi, dove fiorivano crani, e passo dopo passo li ripetei come i grani di un rosario ateo.
CHI MUORE AMA TACERE (8)
CARAPACI
19 Aprile 2024
Una fragranza di farina imbiancava l’aria. Fettuccine e sfoglie tese a seccare su un letto matrimoniale di strofinacci. Madama prese Read more.
N.4
18 Aprile 2024
dopo cena chiama me e l., venite a vedere la luna piena, è una luna gialla e larga sospesa in Read more.
45
18 Aprile 2024
c’erano note e le passate memorie poi giorni d’ anime nella nebbia il mondo dei morti e grandi alberi Read more.
Walking Flames
18 Aprile 2024
Le fiamme parlano, senza conoscenza sono in movimento. Non dipende dal contatto, ma dalla reciproca vista di un cuore che Read more.
Archivio fotografico Tambour: veduta di Grenoble
17 Aprile 2024
Pendevano, ondeggiando, dalle sue orecchie bizantine cerchi e anelli Un soffio risorgeva alle sue trombe sopra le spalle erette Read more.
DISASTRI CARBOCERAMICI
17 Aprile 2024
E sono ancora qua ha detto il bandolero acquiescente ma non è vero che io sia ancora qua perchè se Read more.
DIARIO DI BORDO
17 Aprile 2024
Stamattina, alle sei, dal ponte ho visto alcuni ragazzi rientrare dalla notte. Sono scesa sottocoperta. Fuori fa freddo, è piovuto Read more.