SCRIVIVERE

La scrittura è un processo e non un progresso. Si gira sempre attorno a se stessi. In modo più o meno giustificato. Lo scrittore seguendo, così gli sembra, un input eudemonico, viaggia dentro la sua stanza fatta di parole. È la sua prigione verbale, la sua galera linguistica, il suo …

PIENA DI GREMBIULE

La comunità, la famiglia dispersa. John è andato a vivere a Natale, Pasqua con Domenico. Il figlio unico alloggia con le suore carmelitane. La famiglia, il convento, le comunità. Tommaso dorme da Marta, Alfredo non viene a trovarci e a giugno è così caldo che non si vedono più nemmeno …

VENGONO A ME

vengono insieme a me il telefonino un po’ d’erba infestante all’angolo nord ovest della veranda il gusto del caffè il computer il ginocchio destro e poi il sinistro dentro i pantaloni grigi a quadretti la sigaretta senza filtro accesa il tabacco dentro la busta in tasca la terza sveglia che …

IN UN BOSCO DOVE SI COGLIEVANO IDEE COME ORCHIDEE*

Le farfalle in casa dormono a testa in giù sui tetti, la direzione del cielo non ha occidente, come invece i letti degli ammalati di terra. Offrono ali congiunte a polpastrelli animali timbrati caducamente, sfuggono al senso di felicità perché la felicità non è un battito d’ali ma, per gli …

IL PRESTITO

“Abbiamo smesso di giustificare le nostre azioni”. Vero o falso? Viviamo come possiamo, questo semmai. Pertanto, cuperosi e varici ci accompagnano ormai come ci accompagnerebbe un cane: scodinzolando ogni qualvolta gli lanciamo un boccone, acciambellato ai nostri piedi tutte le volte che un fulmine attraversa l’atmosfera. Viviamo come possiamo, ma …

DA UNA FINESTRA ALL’ ALTRA

Dalla mia finestra ti vedo nella tua finestra, che sei di spalle, dolcissima Annacalliope, mentre a capo chino sfiori con le dita la tastiera del tuo computer. Hai dita invisibili e invisibile è anche la tastiera. I tuoi capelli sciolti, anch’essi invisibili, sfiorano le tue dita. Da una finestra all’altra …

COSI’ NON MI SCUSO

così non mi scuso non devo far altro che studiare fumare e finire ciò che è rimasto nella tazzina perciò me ne torno a letto sperando vada meglio se mi sveglio di sera sognando le tette delle sue due sorelle muovendomi fra i loro corpi senza che nulla possa essere …

QUANDO A GIUGNO VERRA’ NATALE

Come faranno cosce polpacci piedi a respirare quando a giugno tufferanno i nostri corpi in terre sconosciute chiamate mare. *foto di Francesco Cucchiara (da archivio di Rossella Valentino)

(L’OCCHIAIA. 58).

E certe sere d’estate, specie quando un cielo zaffirino le scivola malizioso lungo i pallidi fianchi, una luna quasi piena popola questo angolo di terrazzo verdeggiante di rampicanti di gechi in apparenza disinteressati: decine e decine di bocche fameliche che, mai stanche, lucertolano, pronte a spalancarsi, dietro a lingue scattose …