LA LUNA AL BINOCOLO COME LA CARCASSA

Al punto
Sciamava un visibilio di farfalle
Il finocchio selvatico dell’anno scorso
Ad ingagliardire i cuori la lista dei desideri
Freud: Posso raccomandare la Gestapo a chicchessia
Fuorimano
La luna al binocolo come la carcassa del riccio di mare che ha perduto i suoi aculei verde rame e ruggine
madre baldracca dei disperati, impreca trascinandosi lungo il muro della capitaneria di porto
vecchio Pegaso di ritorno lemme lemme occhi a terra dimenticato
vive tra cumuli di oggetti in una specie di tana che nessuno vorrebbe abitare
ha provato a fare ordine
ma è meglio qualcosa altrettanto grande quanto l’ordine impossibile
che non torna nelle nostre debolezze

Squadernare


Se te la senti mostra l’universo
che tenta di ripartire e darla a bere agli dei

l’essere e’
Una scimmia che non dice

Pastorello mozzafiato monarca

donnaiolo che non arretra passo

cane padrone memoria nella casa vuota

a saldo dei massimi sistemi
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