IL SACCO DI VIA MAQUEDA A PALERMO di Francesco Gambaro

Secondo un mio amico e me, via Maqueda doveva tornare a essere la via più bella di Palermo, il suo centro naturale. Sfumando verso la Stazione, verso le sue montagne collinari e Gibilrossa che guarda il mare. Un manipolo di criminali comunali, al soldo di chi sgoverna questa città nella apatia generale chiamata in codice ZTL, da primavera a inverno, svendendosi all’amore per i cani alla cacca dei cavalli e all’odio indifferenziato per commercianti e sopravviventi umani, ne ha scacciato vita e respiro. Gli zombie, infatti, non hanno bisogno di emettere o aspirare aria. Basta loro correre in mutande per rinvigorire il tono muscolare, per assecondare il niente del loro corpo antitesticolare in una città ospitale, che aspira a diventare idillicamente una pista ciclabilmente ipocerebrale. Via Maqueda sta al sacco di Palermo (allo strasburgo), come una medina senza cuore. Tutto intorno è traffico.

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