(L’OCCHIAIA. 18.) di Elio Coniglio

    La costruzione è circondata da colline scoscese e franose sulle cui sommità possenti animali brucano rumorosamente un’erbetta smeraldina che spunta di continuo tra scontrosi fico d’India. Sul suo tetto  c’è  uno spesso strato di neve fresca;- Qualcuno, con l‘incoscienza di chi ritenendosi ormai libero dai lacci di questo mondo  non si cura più delle delle proprie azioni, lo scoperchia:  sotto il carbone ammucchiato sui pavimenti cova un fuoco pronto a divampare al primo alito di vento…    

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